Una bellissima escursione organizzata durante una soleggiata domenica autunnale quella da Rifugio Campogrosso arrivando alla Cima del Monte Cornetto. Siamo poi scesi fino a Pian delle Fugazze, abbiamo attraversato il Ponte Tibetano e siamo ritornati a Campogrosso.
Bellissimi i paesaggi, gli scorci, e l’aria fresca e pulita che si respira. Devo ammettere che senza di Paolo la mia “guida particolare” non avrei mai potuto fare questo percorso.
Potete parcheggiare l’auto a Campogrosso, dove vicino al rifugio ci sono diversi parcheggi. L’escursione inizia da un percorso che parte davanti al Rifugio Toni Giuriolo, spesso conosciuto come Rifugio Campogrosso (1457mt): www.rifugiocampogrosso.com.
Da Campogrosso al Monte Cornetto
Noi siamo partiti da Campogrosso (Rifugio Toni Giuriolo) prendendo, inizialmente, il sentiero n°170 e con un percorso non difficile ci ha portati fino alla Cima del Monte Cornetto 1899mt.
La prima parte del percorso si snoda in mezzo al bosco, ed è facile e piacevole camminare in mezzo agli alberi.
Dopo un paio di chilometri il tappeto di foglie lascia spazio ad un sentiero più roccioso, e a tratti leggermente pendente.
Lasciamo il percorso 170, e imbocchiamo a destra il percorso 177, che conduce al Passo delle Gane, Passo del Baffelan e Forcella Cornetto.
Da qui potete ammirare magnifici paesaggi sia Passo delle Grane, sia a Passo del Baffelan.
Al passo dovete prendere il percorso 149 che vi condurrà fino a Forcella Cornetto.
Il sentiero inizia a salire, anche se le pendenze non risultano particolarmente difficili, e si incontrano anche un paio di passaggi in brevi gallerie risalenti alla prima guerra mondiale. Le gallerie sono breve e la torcia non è obbligatoria, ma se ce l’avete meglio usarla.
Procedendo lungo il Sentiero d’Arroccamento al Monte Cornetto potete incontrare anche qualche passaggio esposto e attrezzato con brevi ponti in acciaio.
La salita al Monte Cornetto
La parte forse più difficile e complessa del percorso s’incontra una volta arrivati a Forcella del Cornetto 1825mt, dove bisogna affrontare un breve tratto attrezzato. Qui il sentiero da prendere è il numero 175 e presenta delle difficoltà nella prima parte, in quanto composto da una parete rocciosa da scalare con l’aiuto di una catena. Il tratto non è lungo (circa 20metri), ma se siete imbranati e poco impavidi come me vi sembrerà (inizialmente) lunghissimo.
Vi dirò che come sempre mi sono trovata ad affrontare questa situazione perché ascoltando Paolo, questa secondo lui, era “una camminata da pensionati…nemmeno te ne rendi conto.. la possiamo anche fare di corsa.”
Diciamo che me ne sono resa conto quando mi sono trovata una catena mezza arrugginita tra le mani e sul costone di una montagna con il vuoto sotto di me, e pensavo al cartello che diceva “Sentiero per alpinisti esperti”… e Lui, la mia guida, (che con Santa Pazienza) tentava di calmarmi e di spostarmi i piedi per aiutarmi a salire. (Ci dev’essere anche un video di questa mia “memorabile scalata” ma penso che verrà segretato!)
Ecco penso che le esperienze come questa aiutino, aiutino ad andare oltre i propri limiti. E se ci ripenso sorrido.
Non che questo fosse una cosa così complessa da affrontare, ma io non sono una dal coraggio fisico, non sono mai stata famosa per le mie prodezze fisiche, per essere uno stambecco insomma… anzi come mi ha detto la mia amica Chantal pochi giorni fa:
“Dalle lezioni di educazione fisica al Liceo, avrei immaginato che il tuo massimo fosse tra frigo e divano.. o in palestra a fare fit box.. e invece guarda, sei diventata un’alpinista..inquietante!!!”
Ora se mi guardo indietro, e vedo quella bambina spaventata, le direi di non avere paura, le direi che deve continuare a superare con determinazione e coraggio anche questa avventura.
Quindi ragazzi questa parentesi la sto dilungando troppo, se ce l’ho fatta io credetemi che ce la possono fare tutti, basta avere un po’ di forza nelle braccia. (Senza tante ansie e preoccupazioni come la sottoscritta).
Il sentiero procede pendente verso l’ultimo bivio, qui, tenete la sinistra e dovrete affrontare tratti in cui aiutarvi un po’ con le mani per salire. Ma tra una roccia e l’altra, poco dopo, la cima si aprirà davanti di voi. Ecco la croce…e posso dire di aver espugnato anche la cima del Monte Cornetto 1899mt. Tanta fatica vi regalerà la vista di uno dei più bei panorami.
Dicono che la Cima del Monte Cornetto sia una delle più belle, in quanto se la giornata lo permette, potete vedere Cima Carega, Cima Palon, e rifugio Achille Papa, di cui vi ho parlato durante la mia escursione alle “52 Gallerie del Pasubio”.
Noi ci siamo fermati qui per mangiare i panini che c’eravamo preparati, e dopo una breve sosta abbiamo ripreso il percorso.
Da Cima Monte Cornetto a Campogrosso per Pian delle Fugazze
Siamo scesi raggiungendo Pian delle Fugazze. Il sentiero si è sviluppato per lunga parte nel bosco, dove abbiamo camminato in tappetti di foglie autunnali colorati, respirando quell’aria un po’ umida e fredda.
Arrivati a Pian delle Fugazze, abbiamo proseguito nostro percorso lungo la “Strada del Re”. Il percorso, infatti, tra Pian delle Fugazze (dove si trova l’Ossario del Pasubio) e Campogrosso si era interrotto, in seguito ad una frana. Ora è stato tutto risolto con la costruzione di un ponte tibetano in cavi d’acciaio. Per arrivare lì dovete percorrere ancora qualche tratto in leggera salita, ma in una strada asfaltata.
Attraversato il ponte abbiamo continuato il nostro percorso verso Rifugio Campogrosso.
Quest’ultima parte del percorso è molto turistica e frequentata da famiglie con bambini, e gruppi di amici per passeggiate domenicali.
Nonostante la fatica, le mie paure, le mie lamentele, le gambe doloranti ecco io rifarei tutto.
E lo so che per molti di voi può essere una semplice scampagnata domenicale, e che avreste fatto tutto anche di corsa… e che l’acido lattico del lunedì era solo un brutto un ricordo… ecco io nonostante i dolori sparsi ovunque il lunedì (facevo fatica ad alzarmi dalla sedia) rifarei tutto.
E non posso che ringraziare chi mi permette e mi dà la possibilità di scoprire posti ed emozioni nuove, chi aiuta a superarmi, chi crede in me, chi nonostante le mie lamentele mi incoraggia.
Informazioni
Sentiero n.170 – 177 – 149
Partenza: Campogrosso (1457mt)
Percorso circolare: Campogrosso (1457mt) – Forcella Cornetto -Monte Cornetto – Ponte Tibetano – Campogrosso
Se volete scoprire altri itinerari o escursioni in questa zona vi lascio altri percorsi:
- Da Pian delle Fugazze a Campogrosso passando per il Ponte Tibetano
- Altopiano di Asiago: escursione sul Monte Ortigara
- Monte Cengio: itinerario tra storia e natura
- Strada delle 52 Gallerie del Monte Pasubio
Che spettacolo, immagino un avventura unica…Complimenti…la natura fa parte della nostra storia…SALVAGUARDIAMOLA
Concordo pienamente! Mi sto piano piano appassionando del bellissimo patrimonio che abbiamo, e per quello che posso, voglio contribuire parlandone e cercando di farlo conoscere il più possibile grazie mille per essere passato di qui !
Grazie a te…e se ti dovesse servire una guida escursionistica per il centro italia io sono a disposizione
Spettacolare itinerario…il Veneto è una delle Regioni italiane più suggestive!!!Complimenti
Una bella avventura ed un panorama come regalo.
Ps. Non sono affatto una camminatrice, ma queste passeggiate le trovo rigeneranti (diciamo dopo l’acido lattico 😉 ).
Hai ragione Elisa… diciamo che paesaggio, la natura e l’aria fresca aiutano molto a rigenerare dallo stress e dalla frenesia del quotidiano. 🙂
Non salgo sul Cornetto da una vita e vedere questo tuo post mi ha messo la voglia di tornare su quei sentieri e su quel Monte. Vai Martina, racconta le Piccole Dolomiti che sono delle montagne stupende!
Ciao, grazie davvero per questo resoconto e per il tuo sito, io sono sempre alla ricerca di consigli per passeggiare in mezzo alla natura! Posso chiederti due cose? Quanto tempo ci vuole (circa) per tutto l’anello, e quanto per la prima parte?
Ciao, grazie per avermi scritto e scusa il ritardo nella risposta. Da passo Campogrosso a Cima Monte Cornetto ci vogliono all’incirca due ore. Dipende da quanto si è allenati.