Magari qualcuno si sta chiedendo che fine ho fatto dopo il mio viaggio in Asia… ecco diciamo che ho avuto un ultimo week end abbastanza intenso di cui vorrei parlarvi.
Avrei potuto passare un fine settimana “normale” a svuotare valige e fare lavatrici, e invece no.
Sabato abbiamo fatto una stupenda escursione alle 52 Gallerie del Pasubio, un percorso bellissimo di cui presto vi parlerò, domenica, invece, mi sono ritrovata iscritta alla MAISTRACK.
La Maistrack è una corsa a piedi di 3,5 km che dal Comune di Santorso porta fino alla Cima del Monte Summano. (Vi confesso da subito, che io ho corso poco.) L’escursione fino alla Cima può essere compiuta percorrendo il sentiero “Via Crucis”, che offre bellissime vedute panoramiche.
Tutto semplice direte voi, lo fanno anche famiglie con bambini… si, tutto semplice, finché non ho capito che il percorso che avrei fatto io aveva delle scorciatoie e comprendeva 1050m di dislivello. “È poco più di Monte Berico..” mi ha detto Paolo per incoraggiarmi.
Mi raggiungono altre informazioni e non mi rincuorano: “Maistrack 2015: 300m di asfalto, 3000 di sudore,100 di pazzia e 100 di gloria in 1050D+”.
Ma ancora non avevo ben chiaro quanto potesse essere 1050D+. (Vi invito a guardare il sito della manifestazione con il video del percorso qui.)
Arriviamo domenica mattina in centro a Santorso e dopo aver ritirato i pettorali e il chip (per fortuna, mi dico, c’è il chip almeno se mi perdo in qualche modo magari se ne accorgono e mi recuperano!) ci dirigiamo verso la partenza.
Ed è qui che inizio a sentirmi un pesce fuor d’acqua: runners preparatissimi, chi con i bastoni da walking, chi faceva riscaldamento alla velocità della luce, chi con lo zaino da trail con la riserva dell’acqua…. io invece mi trovavo lì con la mia canotta gialla fosforescente della Decathlon (impropriamente rubata a mia sorella).
Lo start della gara è proprio davanti al municipio del Comune di Santorso (VI), e da lì si può ammirare, dal basso all’alto, il percorso.
Lo speaker prima della partenza mi rincuora spiegando che sono allestiti due ristori lungo il percorso.
Ore 10:10 inizia la gara con partenza per gli uomini, e lì saluto Paolo e lo vedo volare alla velocità della luce…
Ore 10:20 partenza femminile e runners “supereroi” vale a dire chi aveva scelto di partecipare in costume, ispirandosi ai personaggi dei fumetti.
Non mi tiro indietro, e parto con il ristretto gruppo di donne runners e con i supereroi. L’inizio del percorso dopo un primo tratto su asfalto si sviluppa in mezzo al bosco in salita, e fino a questo punto molta fatica, ma con il mio ritmo mi sembrava di poter procedere. Le mie speranze svaniscono quando sotto il sole delle 11:00 mi ritrovo davanti un tratto lungo più di 100mt,che era praticamente una parete verticale da scalare.
(La fonte delle foto è la pagina Facebook “Maistrack” e Maistrack 2016-Luca Zanetello, in quanto io ero troppo impegnata a pensare alla mia sopravvivenza.)
La disperazione si presenta davanti a me ed ha la stessa percentuale della pendenza di quella salita. Le voci delle mie amiche, Chantal, Ida Giulia e Fortunata, che la sera prima mi avevano suggerito di lamentare un forte mal di pancia, un mal di testa fulminante, una seconda varicella, e starmene tranquilla a casa, mi raggiungono e penso che avrei proprio dovuto ascoltarle.
Credo che le foto possano ben descrivere la situazione…
Arrivata in cima a questa vera arrampicata, incontro il fotografo della gara e con la scusa di scambiare due parole con lui sul bellissimo paesaggio che si ammira da lì, prendo fiato, e gli chiedo informazioni riguardo primo ristoro.
Riprendo il mio cammino sotto il sole cocente, nel frattempo per non annoiarmi cosa faccio? Ripeto le coniugazioni dei verbi in francese, si, lo so che così non sembro solo pazza, ma dimostro di esserlo proprio! Ma il tempo in qualche modo deve pur passare… In alcuni tratti ero così assorta che pensavo pure di essermi persa, per fortuna ogni tanto sbucava qualcuno dell’organizzazione ad indicarmi la “retta via”.
Durante il percorso incontro un sacco di persone, e da qui capisco che il mio approccio alla gara è un po’ diverso da quello competitivo degli altri. Mi sento un po’ come Forrest Gump, faccio alcune parti dell’itinerario con famiglie, con volontari della Protezione Civile, con passanti, a loro parlo di Paolo, di una parte della mia vita “Vengo da Montebelluna, io!”… .
Incontro anche un anziano con cui faccio una parte di strada e mi racconta che lui va spesso a camminare e fa anche parte di questo percorso ma non riesce più ad arrivare fino alla cima, mi dice che è vecchio, ormai le gambe non lo reggono più.
“Vuole la mia barretta energetica?” Chiedo.
“No, grazie moretta, mi bastano le due birre che ho bevuto prima di partire!” Mi risponde in dialetto stretto.
Lui si ferma per una pausa, mentre io continuo. Un volontario, per fortuna, mi informa che ormai il ristoro è vicino.
L’arrivo al primo ristoro mi sembra un’apparizione. I ragazzi mi riforniscono di quei 6-7 litri di liquidi persi, mi faccio due risate con loro, ascoltano le mie lamentele, parlo del mio ragazzo e di come all’arrivo di questa gara potrei pensare di torturarlo (“ Gli nascondo pure la Play Station!”).
Mi impongo di non guardare in alto la cima di arrivo, dove svetta la Croce e il tendone. E mentre io sono lì in fin di vita, lui è in giro a fare selfie con “Wonder Woman”!
Il cammino si fa un po’ meno difficile perché la faccio in compagnia di Dorka, lei è allenata, mi parla delle altre gare a cui lei ha partecipato quest’anno, così il percorso sembra meno duro… (O forse è davvero meno duro?!?)
Incontriamo delle persone lungo la strada a cui chiedo anche informazioni riguardo il prossimo ristoro e riguardo la fine del percorso, chi mi dice che mancano 5 minuti, chi 15, chi 20, chi “è appena qui dietro”…
A questo punto la mia non era più disperazione ma tenacia, ormai non era più il caso di mollare!
Vedo da lontano il secondo ristoro, scorgo tra le facce una nota, è Alvin…. lui sa la mia situazione, di quel pazzo di Paolo e di come sono stata “convinta” a partecipare. Ci facciamo due risate, i ragazzi mi riforniscono d’acqua fresca e riparto.
L’ultima parte del percorso procede, per fortuna, abbastanza bene, sarà perché una parte è all’ombra. 🙂
Paolo che aveva la sua gara tra una foto e l’altra con Wonder Woman, fresco come una rosa viene a recuperarmi… e mi domando come possa lui avere i vestiti puliti e profumare, quando, invece, la mia maglia da gialla è diventata marrone e dal mio “Arome De Parfum” sembro non lavarmi da un 1 mese o due.
Finalmente la musica si sente più forte e capisco che questa volta l’arrivo è davvero vicino. Ultima curva, un ultima “docile” salita e non posso crederci di essere arrivata alla fine! 🙂
Ringrazio lo Staff della gara, e tutti coloro che ho incontrato durante il percorso, chi mi ascoltata, chi mi ha supportata e chi mi ha incoraggiata. E a fine percorso ringrazio anche, lui, lui che mi ha iscritta, che mi convinta a partire e che mi incoraggiato a terminare!
“Actually, the best gift you could have given her was a lifetime of adventures”
Fonti: Pagina Facebook “Maistrack” e sito ufficiale dell’evento, Maistrack 2016-Luca Zanetello
Un immenso chapeau Martina!!!!!!
Mi sono stancata solo a guardarle le tue foto! E il signore anziano è un mito! 😀 😀
Mi aggiungo a Chantal, Ida Giulia e Fortunata: ma non potevi dire al tuo ragazzo che quel giorno avevi una riunione di condominio?
La corsa in versione supereroi è fighissima! Quasi quanto quel crocifisso in cima! 😛
Ciao!
Ciao! La corsa in versione supereroi è davvero figa, ma devi davvero essere un uomo bionico per potere fare tutta quella fatica con il costume che intralcia e impiccia, invece della divisa da sport! Comunque grande fatica ma anche molta soddisfazione al termine. La scusa della riunione di condominio ancora non mi era venuta in mente, ma siccome sta già proponendo altre avventure simili, la tengo come buona! Grazie del suggerimento 😉 A presto. Un Bacione 🙂
Complimenti per la determinazione! 🙂
Grazieeeeee! 🙂
Una parola sola: MA CHE SPETTACOLO! ok sono 3, meglio rafforzano il concetto..immagino quante risate ti sia fatta..anche le imprecazioni sono immaginabili in effetti.. ahahah
Diciamo che all’inizio erano molte imprecazioni, poi quando ho capito la filosofia con cui dovevo affrontare io questa cosa (e non era di certo la competizione) sono partita con le risate… Alla fine è stata una magnifica esperienza perchè ti rendi conto che il limite sei solo te stessa.. ma quanta fatica! 🙂
Ahahaha io mi sarei data alla fuga alla prima vista del percorso dal Comune!!! Brava Martina!!
Ho pensato più volte tra le 10:10 e le 10:20 di scappare.. ma poi ha prevalso la mia testardaggine e determinazione nel volere portare a termine le cose. Ormai che ero lì ho iniziato e poi ho voluto a tutti i costi terminare! 🙂
Brava Martina, la tua tenacity si paga nella vita! non fermarti, continua l’aventura, Run Mart!
Grazie mille !