Priaforà significa “pietra forata” un nome che deriva dall’enorme arco in pietra con un foro, che si trova in prossimità della cima, da cui è possibile ammirare un bellissimo paesaggio sul paese di Arsiero e sull’altopiano di Asiago che si trova proprio davanti. L’escursione ripercorre zone che sono state teatro di guerra durante il primo conflitto mondiale e con qualche breve deviazione c’è anche la possibilità di visitare delle trincee e delle postazioni.
In particolare prima di arrivare a Cima Priaforà potete visitare Cima Alta (1629 m) una delle vette maggiormente fortificate nel massiccio del Novegno dove trincee, gallerie, depositi di munizioni e ricoveri sono stati realizzati dai reparti del genio del V corpo d’Armata comandati dal Colonnello d’Havet.
Escursione a Cima Priaforà
L’escursione è un bellissimo itinerario che parte dalla zona della conca del Novegno (o busa del Novegno) dove si trovano molti sentieri di diversa lunghezza e difficoltà e adatti non solo a chi ama passeggiare ma anche per coloro che amano la mountain bike.
INFORMAZIONI
- Punto di partenza: parcheggio sotto la busa del Novegno – Contrà Rossi
- Percorso all’andata: Busa del Novegno – Cima Alta – Campedello – Priaforà
- Percorso al ritorno: Priaforà – Campedello – Passo di Vaccaresse – Busa del Novegno
- Segnavia: 455 per Campedello poi 435 per Priaforà
- Lunghezza del percorso: 10 km circa in totale. (Dipende da quale percorso scegliete di scendere e se decidete di fare la deviazione a Cima Alta)
- Dislivello: 540 metri circa
- Altitudine massima: 1659 metri s.l.m
Il percorso dell’escursione a Cima Priaforà
Abbiamo iniziato la nostra escursione per cima Priaforà posteggiando l’auto nel parcheggio che si trova poco sotto Busa Novegno a circa 1480 metri di altitudine. Da qui è iniziato il nostro itinerario su una strada che ci ha portati a Cima Novegno (1548 metri) per poi scendere e continuare lungo la strada carrozzabile presso la conca di Busa del Novegno. In questo itinerario immerso nel verde si possono trovare postazioni di artiglieria della prima guerra mondiale e un cimitero.
L’itinerario continua lungo il sentiero che costeggia la Busa del Novegno seguendo le indicazioni per Malga Campedello. Ad un certo punto si presenterà davanti di voi l’opzione di svoltare a sinistra prendendo una mulattiera che condurrà fino alla vetta di Cima Alta 1649 metri. Sia durante il percorso verso la vetta sia una volta arrivati in cima c’è la possibilità di ammirare gallerie, trincee, postazioni di artiglieria e ricoveri realizzati dai reparti del genio del V corpo d’Armata. Queste opere rappresentano lo straordinario sforzo compiuto della nostro esercito per difendere territori esposti all’attacco nemico.
Una volta terminata la visita si può ritornare al bivio e riprendere il sentiero 455 in direzione Malga Campedello (1506 metri) che ora è una casa parrocchiale. Una volta passati davanti alla malga si scende verso Passo Campedello (1437 metri) che separa il nodo centrale del Novegno dal monte Priaforà. Qui si trova un monumento in memoria dei caduti durante la battaglia del 1916 che avvenne proprio in questa zona. Vicino al monumento si trova una pozza-abbeveratoio e le indicazioni per prendere il sentiero 435 che conduce a Monte Priaforà. Le insegne indicano che il tempo di percorrenza da qui alla cima è di circa 50 minuti proseguendo la strada mulattiera che sale dolcemente nel bosco.
View this post on Instagram
Cima Priaforà
Preso, quindi, il sentiero 435 continuate su questo fino a quando non si presenterà una rampa di gradini con una corda che può aiutarvi a salire e conduce fino al famoso ”buco” di Priaforà. Questo arco naturale ha un’altezza di circa 5 metri e permette di ammirare una splendida vista sull’Altopiano di Asiago e sul Monte Summano.
Da questo punto (dove si può ammirare anche una postazione di guerra) bisogna continuare a salire in un sentiero abbastanza ripido dove si trova anche una corda che può aiutare la salita fino ad arrivare a Cima del Priaforà (1659 metri). In vetta si trova un’imponente croce e anche da qui il panorama a 360° che si può ammirare è davvero fantastico. Noi ci siamo fermati qui per mangiare qualcosa e dopo il pranzo abbiamo ripreso il nostro itinerario ripercorrendo la stessa strada dell’andata fino a Passo Campedello.
Una volta arrivati al Passo, invece di rientrare per la stessa strada fatta all’andata passando per Malga Campedello, abbiamo deciso di prendere una deviazione a destra in direzione passo di Vaccaresse o Vaccarezze (sent. 440). Qui si trova un monumento ai caduti e vicino c’è il sentiero 401 che conduce a Monte Rione (1691 metri) dove si trova il Forte Rivon. Noi abbiamo scelto di non seguire questa deviazione perchè sembrava arrivare il brutto tempo e abbiamo proseguito lungo la strada principale fino ritornare nel percorso circolare che costeggia Busa Novegno e poi rientrare al parcheggio che si trova proprio lì sotto la conca.
Altre informazioni
Questa bellissima escursione tra storia e natura, non è molto difficile anche se ci possono essere dei pezzi particolarmente esposti nell’ultimo tratto di sentiero che conduce alla cima.
Lungo il percorso verso cima Priaforà non ci sono fontane né rifugi quindi consiglio di avere dell’acqua e magari anche qualcosa da mangiare. Noi abbiamo mangiato dei panini per pranzo ammirando il bellissimo panorama dalla cima. Questa è una zona molto ricca di itinerari, da percorrere sia a piedi che in mountain bike, e dove si possono scoprire luoghi del primo conflitto mondiale.
Altre escursioni che abbiamo fatto tra storia e natura sono:
Le escursioni in montagna le facevo con i miei genitori, poi ho perso l’abitudine, ma il tuo articolo mi sta facendo tornare la voglia!!!
Anch’io da piccolina andavo spesso in montagna con i miei genitori e sono riuscita a mantenere questa abitudine. Soprattutto in estate mi piacciono le montagne perchè permettono di scappare dal caldo della città.
Zona che non conosciamo per niente e che mi piacerebbe esplorare, soprattutto in questi giorni afosi. Una bella passeggiata tra i boschi sarebbe davvero un toccasana
Noi ”scappiamo” spesso dal caldo della città per rifugiarci in montagna.
Che spettacolo questa escursione! Ed è davvero suggestivo l’arco naturale della Priaforà, rimango sempre a bocca aperta al cospetto di queste meraviglie architettoniche della natura! Inutile dire che ho già salvato il post, tra l’altro avevo proprio intenzione di dedicarmi alla scoperta di queste zone che ancora non conosco bene.. Grazie mille per lo spunto!
Ultimamente mi sto appassionando anch’io alle escursioni in montagna in particolare in solitaria. Mi piace molto camminare e pensare in silenzio…
Certi itinerari sono davvero da percorrere in silenzio, solo in compagnia della natura. Io trovo la natura davvero fonte di ispirazione e di riflessioni !