Ormai lo sapete che sono un’amante dell’Asia e della Cina in particolare.
Sono Italia da qualche settimana e il mio ritorno in Asia è previsto tra un paio di settimane. Ma ecco che, in questi giorni, passata l’euforia del ritorno, inizia a salirmi la nostalgia…
Nostalgia oltre che delle persone, per quelle piccole ma significative abitudini che sono parte della cultura e dello stile di vita cinese, ma che ho fatto anche mie.
1. Abbigliamento. Si, lo ammetto ho un armadio per la Cina e uno per l’Italia. Diciamo che dopo un po’ di giorni qui mi mancano gli outfit colorati (dei colori più disparati e poco abbinabili), glitterati e dotati di qualche fronzolo o pizzo.
2. WeChat. Si la famosa applicazione di messaggistica. WeChat mi manca perché con WeChat in Cina puoi fare tutto. Ma proprio TUTTO. Da pagare l’acquisto di pochi “spicci” (2-3euro) al SevenEleven, al trasferimento di denaro (al mio o ad altri conti). Posso acquistare biglietti di aerei e treni, ricaricare il cellulare, e prenotare/acquistare servizi (dai ristoranti all’estetista).
3. No all’abbronzatura. Mentre qui tutti programmiamo la corsa all’abbronzatura con lampade, week-end al mare, domeniche in piscina… per arrivare il più abbronzati possibili alle ferie, in Cina vige la regola del bianco candore. Ecco, io quest’anno per impegni di lavoro e altro, il mare devo ancora vederlo e mi trovo in questi giorni tra persone con abbronzatura da Carlo Conti, mentre io che invece sono bianca come la neve. È in questi momenti che rimpiango la cultura cinese dell’incarnato bianco e dell’ombrellino. Si, perché l’ombrellino non si usa solo in caso di pioggia, ma d’estate si usa anche per proteggersi dal sole, cosicché la pelle rimanga bianca.
4. Metropolitana, autobus e efficienza dei mezzi di trasporto. Quando sono in Italia vivendo in una piccola cittadina veneta mi muovo con la macchina. La mia piccola Toyota mi permette di avere l’indipendenza qui, ma in realtà il caldo, lo stress nel trovare parcheggio, mi portano a pensare a quanto mi mancano le metropolitane “trafficate”, gli autobus con numero infinito di persone dentro e le sgomitate nelle ore di punta per ottenere il mio piccolo spazio. Mi mancano anche i tassisti cinesi, molti sono simpatici, con loro parlo e pratico il mio cinese, e quando capiscono il mio sforzo nel voler parlare e praticare la loro lingua molti sono gentili e si dimostrano degli ottimi maestri!
5. Shopping online: ecco in Cina si acquista online tutto, ma proprio tutto. Dalla spesa per la casa, agli abiti. Taobao è uno dei più famosi siti di e-commerce www.taobao.com . Ad esempio, alla sera a casa fai l’acquisto e uno o due giorni dopo, eccoti consegnato in ufficio quel vestitino carino che avevi adocchiato. Spesso capita che così facendo, nel posto di lavoro le colleghe notino l’acquisto, e in poco tempo non sarai l’unica con quella vestito poiché nel giro di qualche giorno le vedrai girare attorno a te con lo stesso capo! 😉 Ma la cosa che mi piace di più è che funziona anche per libri, che in Cina hanno in media un costo inferiore, e la consegna è spesso molto rapida e puntuale.
E voi, quando ritornate in Italia, avete nostalgia di qualcosa quando rientrate? Avete abitudini o tratti di una cultura estera che avete apprezzato, fatto vostri e che in Italia vi mancano?
Che bello questo post!
Anche io apprezzo il “NO” all’abbronzatura, l’efficienza dei mezzi pubblici e…oddio il parcheggio…oggi è difficile trovarlo quanto un posto di lavoro!
Cosa mi manca…mhh vediamo…il senso civico che c’è da qualunque altra parte tranne che in Italia, l’educazione, poi le opportunità che qui scarseggiano…vabbè la mia sta diventando una polemica contro il mio paese, la smetto! 😀 😀
Ciao e buon ritorno in Asia!
Grazie milllle! l’ansia del parcheggio a volte è proprio forte, perchè spesso sei costretta a delle “lotte” con altri parcheggiatori 🙂 Comunque anch’io sento che in Italia manca sia senso civico (spesso apertura mentale) e opportunità. Vedo che spesso siamo come un posto con molto potenziale ma che non sfruttiamo. 🙂 Grazie mille per esser passata di qui! un bacione e buone vacanze 🙂
La Cina è un mondo a sé… almeno io la vedo cosi! Ed è affascinante, devo ammetterlo.
Leggendo il tuo articolo mi viene da pensare: ma allora sono veri quei video che mostrano gente “spiaccicata” nelle metro?! (oh mamma)
PS WeChat è una genialata!
eh si purtroppo si.. penso che finchè tu non vada lì non ti puoi davvero rendere conto del numero di persone che possono starci dentro un vagone della metro o dentro un bus! 🙂 diciamo che mi sono “temprata” per bene. 🙂 P.s. WeChat la trovo anch’io un app geniale ed essenziale! 🙂 peccato che in Italia non decolli
Anche a me, tornando dal Giappone, mancavano la gentilezza squisita dei giapponesi e i loro efficientissimi mezzi pubblici. Sono d’accordo con te sulla insana corsa all’abbronzatura a tutti i costi… Sarà, ma a me la gente abbronzata mi pare più vecchia… Non capisco perché ci si affanni tanto… Buon ritorno in Cina!
Grazie mille Alessia! Sono d’accordo con te che la gente abbronzata abbronzata sembra più vecchia! In Giappone non sono ancora stata (devo rimediare il prima possibile lo so!) ma in molti hanno elogiato la gentilezza e i modi dei giapponesi. Bacione grazie di esser passata di qui! 🙂
Che bello questo articolo!! Quest’anno anch’io per vari motivi sono ancora ben lontana dall’essere abbronzata e quindi in Cina farei la mia bella figura, bianca bianca! 🙂
ps: buon ritorno nella tua amata Asia!
Grazie mille! 🙂 In Cina io e te saremo “alla moda” con il nostro incarnato bianco candido.. 😉 grazie di esser passata di qui! 🙂
La cosa dell’abbronzatura è mancata anche a me quando sono tornata dalla cina. Mi sentivo a mio agio nel mio essere quasi fluorescente. Ma che bello che riparti!
All’inizio tutte le ragazze con quest’ombrellino aperto anche con 40° gradi ti sembrano strane, ma poi apprezzi il fatto che non ci sia questa corsa affannosa all’abbronzatura! 🙂 Ti senti un “peso” in meno… e come dici tu “ti senti a tuo agio nell’essere quasi fluorescente”.. 🙂
Cosa mi manca quando torno dall’estero? Le cose che lì funzionano e qui no. Può essere di tutto, dai mezzi pubblici all’apparente convivialità di più culture diverse ai musei gratis tutto l’anno (e non quelli piccoli, ma il British Museum, per esempio). Quello che mi chiedo sempre quando sono all’estero è perché noi non riusciamo a far funzionare le cose come loro. E dire che ci riteniamo dei grandi geni.
Buon viaggio!
Mchan
Ps: anch’io sono del team incarnato bianco sempre e comunque 😛
Vedo che il team dell’incarnato bianco riscuote successo.. sono contenta! 🙂 così mi sento “meno sola”. Sai che il tuo commento mi ha fatto riflettere ed effettivamente hai ragione.. quando torni dall’estero ti chiedi come fanno gli altri a far funzionare le cose, noi invece sembriamo sempre fermi, poco pratici, e spesso anche disorganizzati. Forse perchè abbiamo un apparato politico e burocratico vecchio e “pesante” che non ci permette di rendere tutto meno complesso e più efficiente. Comunque grazie di esser passata di qui e di aver lasciato la tua bellissima riflessione! A presto! Buon Agosto 🙂
Non siamo sole, non siamo sole 😉
Grazie per il complimento! Comunque io penso che un po’ di colpa ce l’abbiamo anche noi cittadini normali. Ormai l’onore, l’avere rispetto, il fare la cosa giusta non valgono più. Sento più spesso dire: “Se lo fanno tutti allora lo faccio anch’io, perché devo essere fesso?”
Io rispondo sempre: “Perché invece devi essere pecora?”
Invece di cambiare questo metodo antico e pesante si pensa solamente a poterne ricavare qualcosa anche noi altri. Non è solamente un fatto politico che chiunque raggiunga una posizione poi invece di lavorare per cambiare le cose faccia di tutto per rimanerci o salire più in alto. E’ un fatto anche sociale. Negli uffici pubblici (perché nei privati non si azzardano che ti licenziano in tronco) si fa a gara a chi lavora di meno e più male. Spesso queste direttive arrivano anche dai piani alti. Tipo a scuola: i capi di mia madre (insegnante alla scuola materna) le hanno vietato qualsiasi attività. Praticamente è diventata una ludoteca in cui i bambini devono solamente giocare ed addirittura stare tutto il giorno per terra. Oppure le maestre di mio nipote che in seconda elementare lo sgridano se legge troppo perché gli altri bambini riescono a leggere un terzo dei libri che legge lui. Cose inaudite.
Io non so se all’estero sia uguale, so solo che ogni volta che mi trovo fuori dai nostri confini mi accorgo che ci sono miriadi di cose che funzionano meglio e che non ci vuole poi così tanto per imitare i loro metodi. Basterebbe buona volontà e passione per le cose giuste.
Mchan
Il punto 3 è un aspetto che sento molto mio. La mia carnagione color mozzarella non è predisposta ad abbronzarsi. Sono circondata anche io da persone abbronzatissime che non fanno altro che chiedermi perchè non prendo un po’ di sole. Quando vado in Asia, le persone spesso mi fanno i complimenti per quanto son bianca 😀 Puoi davvero sentirti in compagnia. Anche io faccio parte del team!
Abbasso l’abbronzatura ahahah io sono una mozzarellina e pur provandoci faccio fatica ad abbronzarmi! Assurdo il fatto di poter fare tutto con una sola applicazione, ma posso immaginare come le cose siano più efficienti in un paese del genere!!!
Un bacione 😉
Lucrezia, come vedi dalla lista non se l’unica..ormai penso fonderò un team o un club “delle poco abbronzate”… la comodità di poter fare tutto con un’app non ha prezzo.. davvero… l’unico punto sfavorevole (se lo vogliamo trovare è che sei davvero dipendente da cellulare “tipo che l’iphone smette di scrivere e tu smetti di vivere” per citare un brano estivo in voga…) 🙂
Al ritorno da qualsiasi viaggio, mi assale uno scoramento terribile; la sensazione che qui, nel profondo Sud, non funzioni niente si fa piu’ acuta del solito pero’, alla fin fine, la Sicilia è la Sicilia pur con tutti i nostri difetti, inefficiente ecc.
Si sai che hai ragione! Anch’io apprezzo molto quello che hanno vedo e provo quando sono fuori, ma poi quando torno in Italia nel mio piccolo paese nel trevigiano mi sento sempre un po’ a casa e cerco di apprezzare le piccole e semplici cose che abbiamo qui ! In fondo anche noi abbiamo le nostre cose belle! grazie di esser passata di qui a presto !
Eccomi presente nella schiera di fan dell’incarnato candido… Mi mancano mille cose quando rientro da un viaggio all’estero. I caffè, per esempio, in cui sostare per ore con il computer, senza che nessuno venga a chiederti “posso portarle altro?” ogni dieci minuti. Banalmente, sentire parlare una lingua straniera per strada. Le insegne colorate dei negozi, i supermercati pieni di prodotti nuovi. Ma soprattutto, mi manca la me stessa di quando sono via…
Bellissima la frase “mi manca la me stessa di quando sono via” mi proprio colpito! 🙂 Ti devo dare ragione anche nei caffè in cui poter stare per ore al pc con magari anche buona connessione WI-FI! 🙂
al momento con wechat puoi anche puntualmente pagare le bollette e investire in borsa. Con didi chuxing (l uber cinese) chiamare un taxi. A me manca anche che molti negozi fanno orari continuati, che non c’e’ la domenica. I panzoni all’aria aperta e le mogli che gli accompagnano in pigiama oltre che a tanto altro! Bel post, se ti capita lascia la tua opinione anche sulle mie 6 cose XD
http://opinionisullacina.blogspot.it/2018/02/6-cose-che-ti-mancheranno-della-cina.html
Leggendo il tuo post mi è venuto in mente il rientro dall’Erasmus di 10 mesi in Germania: seppur a Trento le cose funzionino abbastanza bene, e culturalmente non siamo poi così tanto lontani dall’Alto Adige / Tirolo / Baviera, al mio rientro ho avuto l’impressione di andare a vivere in un paese del Terzo Mondo. Mi ero così tanto abituata all’efficienza teutonica (poca burocrazia negli uffici, quindi super veloci, tanti tram e quindi non imparavo mai gli orari perché “tanto prendo il primo che passa”, etc) che mi è difficile tutt’ora abituarmi alla burocrazia italiana: troppa!!!!
Un’altra cosa che mi manca dei miei viaggi all’estero è il mix culturale e linguistico che trovi nelle città: a volte penso come faccio a vivere in mezzo a tutti questi montanari che parlano solo dialetto e le uniche volte che sono stati all’estero, era per fare le vacanze nei villaggi turistici!
Ma che carino questo articolo! Anche a me mancano sempre alcune dei cose dei posti che lascio…Che magari ho visitato anche solo per breve tempo ma mi sono entrate nel cuore! Bellissima la tua top five!