Cosa vedere a Phnom Penh la capitale della Cambogia

Phnom Penh

Durante un viaggio in Cambogia consiglio assolutamente di non limitarsi ad Angkor Wat ma di fare tappa anche a Phnom Penh. La lista di cosa vedere a Phnom Penh non è lunga ma la capitale vanta una storia travagliata che merita di essere scoperta.

Phnom Penh (in khmer ភ្នំពេញ) è la capitale della Cambogia dalla metà del 1400 quando la città di Angkor Wat venne abbandonata.
Se Siem Reap è la città che accoglie la maggior parte dei turisti del paese, ed è una località che ormai si è costruita sul turismo (e anche per il turismo), Phnom Penh no. O almeno, non totalmente.

La Cambagia è per molti Siem Reap o meglio Angkor Wat, quel parco di origini millenarie che richiama ogni anno migliaia di turisti, mentre Phnom Penh è spesso dimenticata. Questa, però, è rimasta uno dei pochi esempi di tipica città del sud est asiatico, molto più simile a quelle descritte da Terzani. Anche se non so ancora per quanto rimarrà così.

La capitale della Cambogia è una tappa molto bella di un viaggio alla scoperta del paese: mentre Angkor Wat mostra templi degli anni più antichi, Phnom Penh rivela le ferite degli anni più recenti.

Da un lato, quindi, la città mostra la sua anima di tipica città asiatica, fatta di mercati ambulanti, tuk tuk e templi, dall’altro si notano i segni e il fascino della città coloniale.

La nostra prima tappa in Cambogia è stata Siem Reap, da qui poi un autobus ci ha portati alla capitale.

Vi lascio l’articolo sulla prima tappa del viaggio: “Cosa vedere a Siem Reap in due giorni”.

Ci sono molti autobus (di diverse categorie e costi) che collegano la Cambogia ai paesi oltre confine ma anche le località interne del paese. Per gli spostamenti in Asia consiglio sempre di valutare il sito 12.Go.com.

Cosa vedere a Phnom Penh

Il periodo coloniale francese, durato quasi cento anni 1863-1953, ha lasciato una grande impronta sulla città. È proprio in questo periodo, infatti, che Phnom Penh ha avuto un grandissimo sviluppo, attraverso la suddivisione in quartieri, la costruzione di viali alberati e di tipiche ville, e l’edificazione del Palazzo Reale.

La città ha, poi, subito un forte colpo durante il regime dei Khmer rossi. In questi anni di regime, moltissimi abitanti furono deportati in campi di lavoro nelle campagne, o in centri di detenzione per poi essere giustiziati.

La città si gira tranquillamente in autonomia a piedi o tramite i tuk tuk. Meglio avere contanti perché le carte di credito non vengono accettate sempre in musei, templi o ristoranti. Se girate senza una guida potrebbe essere utile avere internet nel telefono in modo da poter programmare spostamenti e itinerario in tranquillità. Per questo consiglio di fare e-sim di Holafly, servizio affidabile e facile da installare. Con questo link di Holafly potete avere anche il 5% di sconto sulla vostra esim.

Memoriale del Campo di sterminio di Choeung Ek e il Museo del genocidio di Tuol Sleng

Nella lista di cosa vedere a Phnom Penh ai primi posti ci sono il Memoriale del Campo di sterminio di Choeung Ek e il Museo del genocidio di Tuol Sleng. Vi avviso che sono due visite forti, e per nulla semplici. Sono due visite che raccontano un pezzo triste e molto brutto del genocidio, compiuto dai Khmer Rossi, che ha colpito la Cambogia.

Il Memoriale del Campo di sterminio di Choeung Ek si trova a 14km dal centro della città. Questo è solo il più famoso e il più significativo campo di sterminio, ma ce ne sono altri nel paese. Per visitarlo noi abbiamo preso un tuk tuk, prenotato tramite l’applicazione Grab.
Prendetevi del tempo per visitare il sito con calma. Qui venivano deportati cittadini cambogiani per essere uccisi, e gettati in fosse comuni.
Brandelli di abiti consunti e pezzi di ossa si trovano ancora a testimonianza dell’accaduto.

Il costo per il biglietto d’entrata è di circa 3$ più 3$ per l’audio-guida, che è un supporto davvero fondamentale. L’audio è presente anche in lingua italiana.
Potrete ascoltare anche diverse testimonianze dei pochi sopravvissuti, ed è davvero indispensabile per capire meglio l’accaduto.

Lo stesso vale per il Museo del genocidio di Tuol Sleng, conosciuto come S-21. Qui venivano rinchiusi i prigionieri prima di essere deportati nel campo della morte. Questa che era originariamente una scuola, venne convertita dal regime dei Khmer rossi in un centro di detenzione. I prigionieri venivano torturati, interrogati e vivevano qui in condizioni davvero disumane. Una volta “estrapolata” la confessione venivano portati al campo di sterminio di Choeung Ek.

Penso che dedicherò un articolo a parte per la visita di queste tappe, perchè il solo ricordo ma fa venire i  brividi. Per maggiori informazioni: www. tuolsleng.gov.kh

Cosa vedere a Phnom Penh: il Palazzo Reale e la Pagoda d’Argento

Il Palazzo Reale è stato costruito durante il dominio francese, e ospita tutt’ora la famiglia reale. Per questo motivo è visitabile solo una parte del complesso. Il Palazzo è circondato da alte mura, e al suo interno si trovano numerosi edifici, come la Sala del Trono, la Sala del Tesoro Reale, e la Pagoda d’Argento.

Palazzo Reale Phnom Penh
Palazzo Reale Phnom Penh

La Pagoda d’Argento è uno dei pochi edifici storici e religiosi che non sono stati distrutti dai Khmer Rossi. Il nome di questo edificio deriva dal fatto che il pavimento è composto da più di 5000 tasselli d’argento. Nella pagoda si tengono attualmente cerimonie a cui partecipa la famiglia reale.
All’ingresso dell’area della Pagoda si può ammirare la statua di equestre di Re Norodom. Si dice, però, che inizialmente quella fosse una statua dedicata a Napoleone III e che, in seguito, il re chiese di sostituire la testa di Napoleone con quella di Norodom.

Altre informazioni

Durante la visita è necessario seguire le regole per l’abbigliamento: spalle e le gambe devono essere coperte. Se il vostro paio di pantaloni non è sufficientemente lungo all’entrata vi venderanno dei tipici pantaloni cambogiani. A pochi minuti dal Palazzo Reale si trova anche il Museo Nazionale che progettato da un architetto francese, oggi ospita una grande collezione di oggetti d’arte pre-angkoriana. Noi questo non abbiamo avuto il tempo di visitarlo, ma dicono sia molto bello.

Wat Phnom

L’itinerario di cosa vedere a Phnom Phen continua con il tempio Wat Phnom, molto importante nella nascita della città. Forse il tempio più famoso della capitale. La leggenda narra che la città sia stata fondata dalla Signora Penh che dopo aver trovato lungo il fiume Mekong quattro statue di Buddha aveva deciso di collocare sulla cima di questa piccola collina.

Attorno a questa ha cominciato poi a svilupparsi una città che con il tempo ha preso il nome di Phnom Phen, cioè “collina di Phen“.

Il tempio è immerso in un verde parco.  Una grande scalinata vi condurrà alla pagoda, ma il complesso è composto anche da un santuario, e da un immenso stupa.

Un luogo di culto molto frequentato dai locali che vengono qui in preghiera, infatti solo gli stranieri pagano l’ingresso (si tratta di pochi dollari).

I Mercati di Phnom Penh

Non potete perdervi una visita ai mercati di Phnom Penh. Sono tre i mercati principali: il mercato centrale, il mercato russo e il mercato notturno.

Il mercato russo si trova vicino al Museo di Tuol Sleng, e prende il suo nome poiché negli anni ’80 qui c’era un’ampia presenza di russi. A me non è piaciuto particolarmente, perchè l’ho trovato un posto molto turistico (ed io non amo lo shopping di souvenir). Qui si trova di tutto: dai dipinti agli oggetti di artigianato. È adatto se volete prendere souvenir a buon prezzo.

Il mercato centrale è un enorme edificio di colore giallo art decó. Da lontano potete vedere la sua cupola alzarsi tra i negozi e gli edifici.
Al suo interno si trova davvero di tutto, dall’abbigliamento alle scarpe, dagli oggetti preziosi ai dipinti. Oltre ad un’intera parte dedicata allo shopping, c’è una sezione dedicata alla frutta, alla carne, al pesce. È quest’area che è frequentata anche dai locali, e qui si possono osservare spaccati di vita quotidiana.

Il mercato notturno si trova sul lungofiume della città. Una tappa da fare se volete mangiare e assaggiare del tipico cibo locale a prezzi accessibili.
Il mercato, è aperto solo di sera, e ha una zona dedicata alla vendita di oggetti e di abbigliamento e una zona interamente dedicata al cibo, tipo street food.

Cosa vedere a Phnom Penh: il lungofiume la sera o la mattina presto

Se siete già stati in altre città asiatiche, avete magari camminato lungo il Bund a Shanghai, oppure nel lungofiume di Hong Kong?

Ecco il lungofiume di Phnom Penh è davvero diverso. Io vi consiglio di venire qui la mattina presto, presto, o nel tardo pomeriggio, verso l’orario del tramonto, quando si anima e si riempie di bancarelle di street food, o piccoli ambulanti che vendono oggetti.

Non solo qui ci sono aree dedicate allo sport (con tanto di attrezzi aperti a tutti) e aree dedicate al ballo. Qui vengono famiglie a passeggiare con i bambini, o giovani a correre (sì c’è uno spazio dedicato alla corsa).

Il lungofiume è anche la zona dove si possono trovare diversi locali e ristoranti per bere qualcosa come il famoso FCC ovvero il Foreign Corrispondent’s Club, dove i corrispondenti esteri (come Tiziano Terzani) erano soliti riunirsi. La vista  da lassù è bella, i prezzi sono un po’ sopra la media però.

La zona del Monumento all’Indipendenza

Il nostro hotel si trovava proprio nelle vicinanze del Monumento all’Indipendenza, che è stato costruito nel 1953 per celebrare l’indipendenza dal dominio straniero.

Si dice il tempio di Angkor Wat Banteay Srei fu di ispirazione per la costruzione di quest’opera. Non lontano da qui potete visitare anche Piazza della Democrazia dove si trova il Monumento all’Amicizia con il Vietnam. Il monumento è stato dedicato ai soldati vietnamiti che nel 1979 hanno combattuto in Cambogia per rovesciare il regime dei Khmer Rossi.

Sempre in questa zona potete trovare il Wat Langka uno dei templi più antichi della città. Numerosi membri della famiglia reale hanno studiato qui, oggi qui si vivono monaci da tutta la Cambogia.

Monumento all'Indipendenza
Monumento all’Indipendenza

Se volete maggiori informazioni riguardo il nostro viaggio in Cambogia vi lascio l’articolo: “Viaggio in Cambogia fai da te: consigli e informazioni”.

Dove dormire a Phnom Penh

Phnom Penh è una città relativamente piccola per cui spostarsi è semplice ed economico. E’ bello girarla a piedi oppure si possono prendere i tuk tuk. Per dormire consiglio di affidarsi a Booking per prenotare in alcune delle zone più centrali, ma anche volendo stare un po’ fuori non ci saranno problemi.

Booking.com

Una delle zone migliori dove alloggiare è senza dubbio Sisowath Quay, il principale quartiere turistico della città che si estende lungo le rive dei fiumi Tonle Sap e Mekong. Questa è la zona più vivace e panoramica dove si trovano negozi, bar, ristoranti, hotel di lusso e locali notturni.

Spostandosi un po’ verso sud si trovano il centro della città con il magnifico Palazzo Reale, residenza attuale del Re, e altre attrazioni come la Pagoda D’Argento e il Tempio del Buddha di Smeraldo e il quartiere Daun Penh. La zona ospita il Museo Nazionale della Cambogia, il Central Market e molti edifici in stile coloniale lungo il fiume. L’area è ricca anche di ristoranti tipici a prezzi davvero accessibili, ostelli ma anche hotel di fascia più alta.

Noi abbiamo soggiornato nella zona vicino al Monumento all’Indipendenza, nella parte più a sud di Phnom Penh dove hanno sede molte ambasciate, istituzioni e aziende stranieri. Qui sorge anche il Boeng Keng kang (BKK), conosciuto come “quartiere delle ONG” per l’alto numero di organizzazioni umanitarie presenti. Questa sembra anche la zona preferita per dagli espatriati che vivono in città data anche la presenza di centri commerciali, ristoranti, locali notturni e hotel di fascia più alta.

Altre informazioni utili

Se preferisci esplorare la zona con dei tour guidati per comprendere meglio la sua storia e la sua cultura ecco alcune interessanti soluzioni:

11 commenti su “Cosa vedere a Phnom Penh la capitale della Cambogia”

  1. Nonostante la Cambogia mi affascini molto, un po mi spaventa intraprendere un viaggio. Forse per la diversità culturale, forse per il forte passato vissuto…non so…per ora non me la sento ancora di andarci

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  2. Sai che non ho mai valutato ci fossero così tante cose da vedere? A me piacciono sempre molto i mercati nelle città asiatiche ma qui la vita vera trasuda da mille posti che hai descritto.

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  3. Sono stata in Cambogia ma non nella capitale. E devo dire che, grazie alle tue parole e alle tue foto, in qualche modo ho recuperato. Credo che il memoriale tocchi davvero nel profondo! Grazie per questo tuo racconto.

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  4. Mi piace sempre scoprire luoghi che sono meno turistici e conservano maggiormente la loro autenticità. Devo ammettere che la Cambogia viene spesso associata solo ed esclusivamente ai templi e ai mercati dimenticando che la sua storia ha vissuto tappe tremendamente tristi e dolorose. Ti ringrazio per aver posto l’attenzione su due luoghi che raccontano in modo forte ma veritiero una ferita che non andrebbe mai dimenticata!

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  5. Dopo l’immersione nel fascino di Ankor, la visita di Phnom Pehn mi ha lasciato una sensazione quasi angosciante. Al di là dei monumenti, fermandosi a parlare con la gente, anche osservando la vita di strada dei mercati, si sente il peso della tragedia vissuta, è come se mancasse il sorriso in questa generazione che ha visto trucidare i propri padri; ci vorrà ancora perché possa tornare la luce su questa città.

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  6. La Cambogia deve essere uno di quei viaggi che un po’ ti cambia e che ti resta per sempre nella memoria. Bellissime foto comunque, e racconto molto interessante! Siamo stati in Tailandia l’anno scorso e l’Asia ci ha affascinato molto.

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  7. Inutile dire che sono rimasta molto colpita dalla Pagoda e dal Palazzo reale! Stupendi! Non ho mai valutato prima d’ora un viaggio in Cambogia. Deve essere un’esperienza molto particolare! Ci penserò su intanto segno i tuoi consigli!

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